Esercizi di Lina Manzi
Scrivere incipit e fine del racconto (F.Kafka “La partenza”)
Fra sogno e realtà
1° Ottobre 1979.
All’alba Pompei appare, stranamente, calda, luminosa e ordinata nonostante i ricchi turisti tedeschi e giapponesi che gremiscono la piazza del Santuario e gli scavi della vecchia città seppellita dall’eruzione vesuviana del lontano 79 a.c.
I negozi che si affacciano in Via Roma splendono di immagini sacre e di ricordi dipinti dell’antica Pompei ai tempi di Plinio.
Si avvicina la data del pellegrinaggio alla Vergine del Santo Rosario e l’andirivieni dei Suoi devoti si fà più intenso.
Nello sguardo degli increduli: la meraviglia; in quello dei fedeli: la commozione.
Facendo volare il mio pensiero, dissi: “quando tutto sarà finito prenderò il mio cammino”;
ma………………………………………………………………………………………………………
Il servo non mi comprese.
Andai io stesso nella stalla, sellai il cavallo e montai in groppa.
Udii suonare una tromba in lontananza e domandai al servo che cosa significasse.
Egli non lo sapeva e non aveva udito niente.
Presso il portone mi trattenne e chiese: “Dove vai, signore?”
Con un nodo alla gola, come chi andava a morire, risposi: “vado verso mete sconosciute” e senza indugio, andai incontro al mio nuovo destino.
D’improvviso una carezza sul viso mi destò da quell’incubo.
Con fare dolce ( quasi non volesse disturbarmi ) e
con tono deciso ( richiamandomi al dovere ) una voce mi sussurrò:
“E’ tardi, alzati! Devi andare a scuola”.
Era mia madre!
________________
Io in 10 righe
IO…
Io… anonima del passato e …nel presente
Io… prigioniera dei miei sogni
Io… figlia di un Dio che amo e che odio, che cerco e rifuggo
Io… persa nella notte dei tempi
Io…rapita dalla inutilità del presente
Io…che abbraccerei il mondo e non voglio abbracci
Io…che vedo la disperazione che ci circonda e la chiudo in una lacrima
Io…cittadina del mondo e non di me stessa
Io…che, nonostante tutto, vedo la Luce Divina illuminare il mio cammino
solitario e oscuro
Io…donna e per questo fortunata
Condividi: