RadiciTC
"Radici"
Sul mio pallore un po’ del padre sole
e affiorano le mie radici
miele sulla pelle il bruno di mia madre
la forza dell’anima del mio popolo
per risalire dagli abissi
la dignità dei miei antichi che mi sorregge
così resisto e proseguo per il sentiero
dell’esilio per terre altrui!
nel
mio sangue
battono tamburi suonano flauti e zampogne
indios porto in me la policromia la febbre
della foresta il turchese andine melodie
la sonorità dei maros di un Oceano che di
Pacifico ha soltanto il nome benché
parli in un altro idioma il canto dei miei
avi dà il registro al mio accento sebbene
non volente perfino sogni
nella
lingua straniera.
Parole a mio padreTC
"Parole a mio padre"
Viandante infaticabile poeta dell’oceano
il tuo poema nacque nei tuoi occhi
nel tuo sguardo foggiato in una età indefinita
dove il tempo si scioglie fra stelle remote.
La tua poesia crebbe in quella dimensione solo tua
che abbracciava la vita, nei tuoi amori dove
piangevano sconfitti orologi leggi e logica.
Poeta del silenzio, fioriva il tuo poema
mentre con dita ebbre strappavi il denaro
per consegnarlo al vento, burlandoti della fame
e dei vestiti vecchi. Semplice impiegato
lottavi coi motori giocavi con il Morse
sempre in navi precarie sfidando pericoli
e naufragi. Pesce alato di Chagall pesce
di sangue caldo che dentro te viaggiava
come fughe di gloria come incontri eterni
a dispetto di tutto, di quel dolore orrendo
che contrasse il tuo volto ultimo ch’io baciai
ancora tiepido finché le mie labbra
diventarono ghiaccio, quel giorno di Agosto
in un paese estraneo quando la pioggia come mai
infuriava e urlava a vergate oscurando l’estate.
Allora i miei occhi erano pozzi secchi
e tutte le parole solo erano silenzio
solo un presentimento di povertà e ceneri.
Il tuo ultimo respiro sino alla fine verace
mi insegnò quella forza di vivere senza
pentimenti inutili, fino all’ultima conseguenza.
Quello imparai di te, quello oggi ti rendo
con la gratitudine più profonda.